Il recente sequestro preventivo per frode fiscale che ha coinvolto un’importante azienda del settore ha nuovamente acceso il dibattito sulla legalità nella logistica e nel trasporto. Molte le reazioni di giornalisti, stakeholder e associazioni di categoria, con un susseguirsi di analisi e soluzioni proposte per affrontare il problema.
“Ancora una volta – commenta Alessandro Peron, Segretario Generale FIAP – assistiamo a un dibattito che rischia di essere sterile, dove si attribuiscono le colpe al nuovo CCNL, a presunti vuoti normativi o alla mancanza di controlli. Ma il punto centrale viene spesso eluso: molte grandi imprese che acquistano servizi di trasporto e logistica basano le loro scelte esclusivamente sul prezzo, senza preoccuparsi delle modalità con cui questi prezzi vengono resi possibili“.
Le aziende di trasporto e logistica, per operare a certe condizioni economiche, sono spesso portate a eludere il fisco in due modi principali: sul piano contributivo, dove la normativa sulla corresponsabilità esiste, ma deve essere applicata con rigore, e sul piano IVA, dove si chiede da tempo l’introduzione del meccanismo del reverse charge nel settore, ma manca la volontà politica e di molte associazioni per realizzarlo.
FIAP ribadisce con forza la necessità di misure incisive per contrastare le frodi in maniera efficace e duratura. “Chiediamo con determinazione che venga applicata con rigore la norma sulla corresponsabilità, che si introduca finalmente la reverse charge nel settore ed inoltre che si estenda l’articolo 712 del Codice Penale sull’incauto acquisto non solo ai prodotti, ma anche ai servizi. Solo così si potranno colpire realmente i veri beneficiari di questi sistemi fraudolenti: certi committenti. Non basta un intervento sul piano civilistico, serve una responsabilità anche in sede penale”.