Secondo quanto riportato da logisticamente.it elaborando le informazioni della società di ricerca e consulenza Gartner, nel 2021 le donne rappresentavano circa il 41% della forza lavoro della supply chain. Di questo 41%, circa il 15% si trova ai vertici delle aziende. Questo dimostra chiaramente come le donne stiano lasciando il segno nel settore della supply chain. In Italia, la presenza femminile nel settore dei trasporti e della logistica – secondo i dati Istat – è nella media europea (21,8%) che si traduce, in termini assoluti, in 222.000 addette contro i 795.000 uomini. Numeri che, però, si riducono sensibilmente quando si analizzano le professioni operative: nell’autotrasporto, infatti, le quote rosa rappresentano il 2,1% (per un totale di 14.000 donne). Anche se la strada da percorrere è ancora lunga, l’industria dei trasporti e della logistica sta reclutando nella forza lavoro sempre più personale femminile. In un’epoca in cui il miglioramento dei risultati è il punto di partenza di tutte le organizzazioni, avere una forza lavoro diversificata con tutte le competenze richieste è diventato indispensabile per il successo delle aziende di logistica. “La diversità e l’inclusione di genere sono essenziali per offrire una prospettiva più ampia nel processo decisionale – si legge nel comunicato diffuso online – L’inclusione di un maggior numero di donne professioniste in tutti i livelli di un’azienda può contribuire immensamente a promuovere i profitti delle organizzazioni”. L’indagine effettuata da Gartner ha anche rivelato che per molte aziende è piuttosto difficile trattenere le professioniste a metà carriera. La ragione principale è la mancanza di opportunità di sviluppo. “Le aziende di logistica che vogliono seriamente implementare la parità di genere dovrebbero creare programmi di sviluppo dei dipendenti su misura che aiutino a trattenere le donne. Le aziende di trasporto e logistica devono anche promuovere le donne capaci a ricoprire ruoli di primo piano e creare modelli di riferimento per le giovani professioniste. Tutto ciò garantirà una maggiore partecipazione femminile in questo settore finora dominato dagli uomini”.
Fonte: logisticamente.it