Nel 2022 in Italia il parco circolante di autocarri (includendo sia gli autocarri per il trasporto merci sia gli autocarri per uso speciale) è arrivato a quota 5.159.187 unità. Rispetto al 2000, quando gli autocarri in circolazione nel nostro paese erano 3.377.573, si è registrata una crescita del 52,7%. Nello stesso periodo sono cresciute tutte le categorie di veicoli in Italia, con un incremento complessivo del 32%. I dati emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazioni Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati Aci.
I motivi di questa crescita molto forte sono da ricercare nell’ascesa del fenomeno dell’e-commerce, che ha portato a un aumento della domanda di trasporto merci anche sulle lunghe distanze, aumento che si è tradotto in una crescita del numero di imprese attive nel settore e della quantità di merci trasportate su gomma in Italia (+14,1% solo tra il 2015 e il 2020).
Secondo i dati dell’Osservatorio, la regione in cui la presenza di autocarri è cresciuta maggiormente tra il 2000 e il 2022 è il Trentino-Alto Adige, seguita da Valle d’Aosta, Sardegna, Molise, Basilicata e Calabria. Le crescite minori si sono verificate invece in Lombardia, Liguria e in particolare in Piemonte, regioni che già avevano un consistente parco circolante di autocarri. La regione con il parco autocarri più sviluppato è la Lombardia, seguita da Sicilia, Veneto ed Emilia-Romagna.
Nota dolente riguarda l’età dei veicoli circolanti sulle strade italiane: nonostante la crescita del numero di autocarri in circolazione, infatti, i mezzi continuano ad essere mediamente più vecchi della media europea: 19 anni per i mezzi pesanti italiani contro una media di 14,2 degli altri paesi. Per questo in Italia vi è una forte necessità di ricambio dei mezzi usati per il trasporto merci; un ricambio, sottolinea Airp, che deve rispondere all’esigenza di coniugare il contenimento dei costi a una sempre maggiore attenzione nei confronti delle problematiche ambientali.
