Veicoli commerciali, mercato di nuovo in crescita a maggio.

Non migliora invece il percorso di decarbonizzazione del trasporto merci. Crisci: “intervenire eliminando l’obbligo di rottamazione per gli elettrici ed estendendo gli incentivi a tutte le alimentazioni e al noleggio”

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Continua l’altalena fra segno meno e segno più per il mercato dei veicoli commerciali: dopo la crescita di gennaio e marzo e le leggere flessioni di febbraio e aprile, a maggio si registra di nuovo un buon risultato, con 17.446 immatricolazioni in crescita a +10,3% rispetto alle 15.815 unità di maggio 2022.

Ma al di là del risultato di mercato, dai dati non emerge nessun timido segnale di miglioramento nel percorso di decarbonizzazione del trasporto merci, dove i veicoli elettrici puri sono fermi al 3,6% del mercato nel primo quadrimestre e la CO2 è cresciuta del 2,3% nello stesso periodo. Il fondo disponibile per gli incentivi, d’altra parte, è ancora fermo e presenta un avanzo di circa il 96%: al ritmo attuale, a fine anno residuerebbero 13,5 milioni, pari al 90% del fondo stanziato. “Per consentire il decollo della transizione energetica nel comparto dei veicoli da lavoro bisogna lavorare su almeno due fronti: incentivi e infrastrutture di ricarica” afferma il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci.

Sul fronte degli incentivi le misure che Crisci chiede con insistenza riguardano l’eliminazione dell’obbligo di rottamazione per l’acquisto di veicoli elettrici; l’estensione ad alimentazioni diverse dall’elettrico (compreso il diesel), a fronte di rottamazione, con importi decrescenti in funzione dell’alimentazione e della massa; l’estensione alle società di noleggio, comparto che può contribuire ad accelerare la transizione energetica. Per recuperare i ritardi sul fronte delle infrastrutture, invece, l’UNRAE ritiene necessario introdurre un credito di imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast (oltre 70kW) dal 2023 al 2025.

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