Fornitore globale di soluzioni per la supply chain, CHEP ha lanciato nel 2020 un programma di durata quinquennale a livello globale che mira a trasformare le modalità di consegna dei prodotti introducendo supply chain pioneristiche e a carattere rigenerativo. Il nuovo approccio si è tradotto in un piano integrato di azioni denominate “Planet Positive”, “Business Positive” e “Communities Positive”.
L’innovativa strategia lanciata da CHEP riflette un cambio di paradigma e punta alla creazione di impatti positivi su ambiente e società piuttosto che al contenimento delle conseguenze negative delle attività produttive ed economiche, rompendo quindi il legame tra consumo e danno all’ecosistema e dando vita a modelli rigenerativi che ripristinano la natura e rafforzano la società. Il modello di “condivisione e riutilizzo” conosciuto come pallet pooling, di cui CHEP è pioniera, offre ad esempio – in confronto alle alternative monouso – numerosi benefici ambientali. Ma le azioni di CHEP Italia rientrano in un ampio piano di attenzione non solo all’ambiente “esterno”, ma anche a quello interno. Fra i target Workplace Positive infatti, si annoverano il raggiungimento della certificazione Global Top Employer® anche nel 2023, l’aggiornamento della policy che ha introdotto l’Hybrid Working e il lancio di iniziative all’insegna di integrazione e wellbeing sul posto di lavoro. In particolare, in Italia, CHEP promuove da sempre una cultura basata sulla diversità, l’equità e l’inclusione che ha portato nel 2023 a contare oltre il 55% di ruoli manageriali ricoperti da donne. Un risultato che si inserisce all’interno dell’obiettivo globale di raggiungere il 40% di donne nei ruoli dirigenziali entro il 2025 e la parità nei ruoli dirigenziali entro il 2030. CHEP, inoltre, continua a soddisfare le esigenze più essenziali delle comunità: Communities Positive è, infatti, il terzo pilastro della strategia di sostenibilità per il 2025 che già in quest’anno ha previsto donazioni ai Banchi Alimentari e la possibilità per i dipendenti di usufruire di “tempo blu”, ovvero giornate lavorative da dedicare ad attività di volontariato.