L’industria farmaceutica e la logistica in visita al porto di Genova con PharmacomItalia

Secondo il presidente Fabrizio Iacobacci occorre puntare sull’intermodalità e sull’integrazione delle competenze per migliorare le condizioni di trasporto

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Palazzo San Giorgio, sede della port authority di Genova, ha ospitato il “Workshop & Psa Genova Pra’ Terminal Working Tour”, promosso da PharmacomItalia per illustrare una vasta platea di operatori del settore e di referenti di aziende farmaceutiche sul campo le principali fasi portuali del trasporto del farmaco via mare.

PharmacomItalia, presieduta da Fabrizio Iacobacci, è un’associazione no-profit nata nel 2018 da alcuni professionisti del mondo farmaceutico e di quello della logistica con la mission di integrare la produzione farmaceutica nazionale con i fornitori di servizi logistici specializzati per assicurare al paziente di essere curato con farmaci gestiti e trasportati con assoluta garanzia di integrità ovunque nel mondo.

Fra i vari interventi, quello di Andrea Giachero, presidente di Spediporto, l’associazione degli spedizionieri genovesi che rappresenta un punto di riferimento per questo tipo di attività. Giachero ha sottolineato la necessità di ragionare come “sistema Paese” anche per recuperare quei volumi di traffici persi per carenza infrastrutturale fisica e digitale data l’attuale fase particolarmente favorevole e propositiva del capoluogo ligure che permette di prefigurare la trasformazione dei porti e degli aeroporti in veri e propri centri di sviluppo.

I partecipanti si sono poi trasferiti presso il terminal di Genova Pra’ di Psa Italy dove sono state analizzate le soluzioni applicabili alla mitigazione del rischio del farmaceutico via mare, approfondendo i cosiddetti Critical Control Points.

“Dal proficuo e partecipato workshop di Genova abbiamo raccolto la percezione che il sistema del trasporto dei farmaci via mare si sta evolvendo. In questo senso abbiamo riscontrato una forte sensibilità istituzionale e politica rivolta alla valorizzazione dell’altissimo potenziale intermodale del porto di Genova. Abbiamo avvertito una forte necessità di programmi di formazione, di ampliamento e miglioramento delle competenze degli operatori per arrivare ad una loro integrazione anche attraverso una interlocuzione e uno scambio di esperienze con le associazioni spedizionieristiche di settore. Appare evidente che sono numerosi i punti tecnici in comune con altre modalità di trasporto (via aerea, via terra, ecc.) e per questo riteniamo che sia possibile e auspicabile arrivare alla definizione di una base di conformità logistica degli standard operativi” ha sottolineato il presidente Fabrizio Iacobacci.

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