Ha attraccato al Porto di Gioia Tauro, dove si è svolta la cerimonia di battesimo alla presenza del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, la Msc Celestino Maresca, una delle navi portacontainer più grandi e a più basso consumo di carburante al mondo. Dopo un viaggio iniziato in estremo Oriente, Gioia Tauro è stata scelta da Msc come luogo per l’evento, per testimoniare il valore e l’impegno della compagnia verso l’Italia e lo scalo calabrese. Da qui, passa, infatti, il 30% del volume dei container che transitano in Italia. .
Msc Celestino Maresca ha dimensioni record con i suoi 400 metri di lunghezza, 61,5 metri di larghezza e un pescaggio a pieno carico di 17 metri ha una capacità di 24.116 Teus. La nave presenta tecnologie all’avanguardia dal punto di vista ambientale, vantando la più bassa percentuale di emissioni di gas serra per container trasportato, con emissioni di Co2 del 12% più basse rispetto alle soglie prescritte.
L’occasione è stata utile al ministro Salvini per annunciare che si recherà a Bruxelles “per difendere i porti italiani, i marittimi italiani, i lavoratori italiani, da una tassa europea inventata da qualcuno che non ama l’Italia e non ama l’Europa”. Il riferimento è alla cosiddetta Carbon Tax. Entro fine 2023, ciascuno stato europeo dovrà recepire la direttiva europea Ets (Emission trading system) che prevede l’ingresso dello shipping nel sistema di scambio delle quote di carbonio, il meccanismo inserito nel Green Deal che impone alle aziende interessate di acquistare quote di carbonio sul mercato in base alla quantità di gas serra che emettono. Si tratta, di fatto, di una tassa che va in compensazione rispetto all’inquinamento prodotto. Nello specifico dello shipping, l’Ets in approvazione impone ai mercantili sopra le 5 mila tonnellate di stazza di acquistare quote di carbonio sul mercato quando scalano un porto europeo. Ilpresidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto a margine della cerimonia ha dichiarato: “Se non si corregge, in fase di attuazione, la direttiva Ets il risultato è che le navi inquinanti passeranno comunque nel Mediterraneo, ma si fermeranno nei porti del Nord Africa evitando i porti come Gioia Tauro. Non solo la Calabria, ma l’Italia non può perdere un porto così importante”.