“La ratifica da parte del Parlamento europeo del Regolamento CO2 per i veicoli pesanti, nel testo uscito dall’accordo di Trilogo del febbraio scorso, non è una battaglia vinta dai sostenitori della trazione elettrica come unico vettore energetico, né una sconfitta irrimediabile di quelli del mix di alimentazioni carbon neutral come i biofuel, ma il passo d’addio di una legislatura che ha vissuto con tormento – manifestatosi in defezioni e cambi di maggioranza – una partenza sotto le bandiere dell’ideologia, ammainate una alla volta sotto il peso della realtà”. Lo ha affermato il Presidente di Federauto, Massimo Artusi, intervenendo a Roma al convegno NGV Italy sul tema Superare la transizione ideologica.
“Lo dimostrano – ha continuato Artusi, – le concessioni che la componente più ideologizzata della maggioranza e del Parlamento ha dovuto accordare a quelle più pragmatiche con la verifica a cui sottoporre fra tre anni le norme appena approvate, anche alla luce dei progressi scientifici raggiunti, sia con altri atti normativi che definiscono carbon neutral i biocarburanti (la Direttiva RED III) o che introducono come metodo per il calcolo della CO2 quel ciclo Well-to-Wheel (dalla fonte alla ruota) nel quale l’alimentazione elettrica è più climalterante dei carburanti bio o sintetici (direttiva Count Emission del Pacchetto Mobilità).Ne è uscito una sorta di pasticcio normativo, che ingenera confusione e frena quella che, a nostro avviso, è la priorità del momento: ridurre da oggi l’impatto ambientale per inseguire domani più da vicino la neutralità carbonica. Al prossimo Parlamento chiediamo, pertanto, fin da ora un impegno basato su tre pilastri:
- la coerenza normativa nella decarbonizzazione rispetto ai parametri definiti dalla Direttiva RED III;
- la pluralità tecnologica nei processi di decarbonizzazione, definendo l’obiettivo, ma lasciando i singoli paesi la scelta della tecnologia per raggiungerli;
- una diversificazione dei vettori energetici che consenta, accanto all’elettrico, l’uso dei biocarburanti carbon neutral e dell’idrogeno verde».
Ci auguriamo – ha concluso Artusi – che la nuova governance che scaturirà dalle elezioni europee del prossimo giugno, approfittando anche della verifica del 2027, sappia revisionare i Regolamenti sul processo di decarbonizzazione dei trasporti, adottando un approccio meno ideologico e sappia cogliere nella nostra voce di concessionari quella di un attore complessivo che vive il mercato sul territorio ed è il più vicino ai desideri e ai bisogni di quei cittadini che essa è chiamata a rappresentare”.