FAI Milano scrive al Sindaco per il problema “angoli ciechi”

L'Associazione chiede al Comune di rispondere ad alcuni quesiti di ordine molto pratico, per salvaguardare una categoria, quella degli autotrasportatori, fondamentale per la città e i suoi cittadini

36

Come è noto, il Comune di Milano ha vinto il ricorso al Consiglio di Stato sulla legittimità della delibera che obbliga l’installazione sui mezzi pesanti dei dispositivi per la rilevazione degli “angoli ciechi”. Di conseguenza, i mezzi pesanti – al momento quelli di massa complessiva oltre 12 ton – per circolare nella ZTl “Area B” di Milano (che corrisponde in pratica all’intero territorio cittadino) devono aver installato tale dispositivo o avere a bordo del veicolo copia del contratto di acquisto, nonché aver effettuato apposita registrazione al portale “Area B”. Avverso tale provvedimento la FAI di Milano, tramite il proprio Ufficio legale di riferimento, aveva già inviato una diffida al Comune di Milano all’epoca dell’approvazione  della delibera – luglio 2023. Ora la FAI è nuovamente intervenuta, inviando una nuova lettera al sindaco Sala in cui, sottolineando come la sentenza del Consiglio di Stato non abbia risolto svariati e numerosi problemi “di natura pratica” in realtà già sollevati dall’associazione, e che tornano attuali alla luce della rinnovata efficacia dei provvedimenti del Comune di Milano, per effetto della sentenza del Consiglio di Stato.

Pertanto, la Federazione Autotrasportatori Italiani – Fai chiede, espressamente, che il Comune dia risposte puntuali, efficaci e concrete a due importanti quesiti Quali i modelli dei dispositivi di cui dotare i mezzi pesanti? È previsto un contributo per l’installazione di questi dispositivi, a favore degli autotrasportatori?

L’Associazione ricorda, infine, a tutti i consociati e al Comune di Milano l’importanza della categoria degli autotrasportatori nella economia della città e dell’intero paese. Esclusivamente grazie a loro sono soddisfatti i più svariati bisogni della collettività, essenziali, stravaganti capricciosi, sia in condizioni di normalità sia in condizioni straordinarie,ome durante il Covid, quando, non a caso, il mondo dell’autotrasporto è stato ringraziato, come mai era successo prima, da tutti anche esponenti della vita pubblica.                                                                               Si pensi, al contrario, al disagio, se i veicoli ingombranti decidessero di non adeguarsi ai provvedimenti del Comune di Milano (anche a causa delle non chiare né chiarite prescrizioni e dei menzionati rischi nell’attuazione al momento confusa) e si rifiutassero di entrare in città: in tal caso, il Comune sarebbe chiamato a garantire modalità alternative di reperimento dei beni più svariati, da quelli di prima necessità (alimenti e farmaci) alle altre categorie merceologiche, con notevole impatto sia in termini di costi che di disservizi per tutti i cittadini, milanesi e non.

adv