“Obiettivo primario è assicurare la continuità aziendale e proteggere il personale”. Sono queste le parole contenute nella nota ufficiale di Maldarizzi Automotive Spa, big dell’automotive pugliese per il quale il Tribunale di Bari ha emesso provvedimento di amministrazione giudiziaria in relazione all’indagine in corso su possibili infiltrazioni mafiose nel territorio barese. Maldarizzi desidera fornire chiarezza e nella nota ufficiale precisa che il provvedimento giudiziario “è stato adottato per garantire la tutela della società e della sua governance, entrambe al di fuori del contesto investigativo. L’obiettivo primario e prioritario di questa misura è assicurare la continuità aziendale e proteggere il personale, nel rispetto delle direttive dell’Autorità Giudiziaria. A tal fine, l’avvocato Luca D’Amore, nominato Amministratore Giudiziario, collabora con l’attuale organo amministrativo per supervisionare le attività dell’impresa e rendere conto dei risultati all’Autorità Giudiziaria. Questa collaborazione tra amministrazione giudiziaria e management aziendale garantisce la continuità operativa nel pieno rispetto della legalità e della trasparenza, con un’attenta gestione quotidiana dell’Azienda e un’identificazione tempestiva di eventuali rischi”. Maldarizzi mantiene la piena operatività sul mercato, fornendo regolarmente beni e servizi. “Il management aziendale continua a operare senza restrizioni di poteri o funzioni, affiancato dall’amministrazione giudiziaria che agisce con i pieni poteri conferiti dall’assemblea sociale, conformemente al Codice Civile. Relativamente alle questioni sollevate nel provvedimento applicativo della misura, l’Azienda collabora attivamente con l’amministrazione giudiziaria per risolvere prontamente eventuali criticità, se confermate. In ogni caso, l’Azienda si dissocia da comportamenti che coinvolgono ex dipendenti o dipendenti attuali, adottando tutte le azioni legali necessarie a proteggere la società e preservare i principi di legalità aziendale”.
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Polizia di Stato, al centro della vicenda ci sarebbe il 40enne Tommaso Lovreglio, nipote del boss del quartiere Japigia di Bari ‘Savinuccio’ Parisi. Il Tribunale ha sottolineato il ruolo di Lovreglio nel favorire gli interessi del clan Parisi, evidenziando i vantaggi economici che il suo coinvolgimento all’interno di Maldarizzi Automotive porta agli associati del clan. L’inchiesta ha rivelato un quadro preoccupante di infiltrazione mafiosa nel tessuto imprenditoriale locale, mettendo in luce come alcune aziende siano state strumentalizzate per favorire gli interessi criminali. Maldarizzi Automotive è un player di riferimento sul mercato dell’automobile e del veicolo commerciale nel Sud Italia, con sedi in diverse città pugliesi e una a Matera, in Basilicata. Fondato nel 1979 dall’imprenditore barese Francesco Maldarizzi, attuale Presidente, il Gruppo Maldarizzi Automobili evolve negli anni accrescendo il suo ruolo e la sua presenza sul mercato pugliese e non solo. Affermatasi come una delle più importanti realtà italiane del mercato automobilistico, rappresentante di numerosi brand, il Gruppo è leader nella vendita di nuovo e usato e km 0, nei servizi di assistenza e ricambistica post-vendita e nel noleggio a medio e lungo termine.