lunedì, 16 Settembre 2024
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Presentato alla Camera dei Deputati lo studio di RINA, Assarmatori e Confitarma per decarbonizzare il settore marittimo

Lo studio, intitolato "Da oggi al 2050: tra sfide e opportunità per l’industria marittima”, si propone di descrivere lo stato dell’arte del settore e le potenziali soluzioni al vaglio.

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Presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, RINA, Assarmatori e Confitarma hanno presentato il documento “Da oggi al 2050: tra sfide e opportunità per l’industria marittima”. Lo studio, che contiene le considerazioni del Comitato italiano di RINA per la decarbonizzazione dell’industria marittima, si propone di descrivere lo stato dell’arte del settore e le potenziali soluzioni al vaglio.

Dallo studio emerge la necessità di avere norme internazionali chiare e implementate in modo omogeneo – incluso interpretazioni e linee guida a carattere raccomandatorio che vengono applicate in modo diverso dalle amministrazioni di bandiera –, investire in ricerca e sviluppo, in adeguate infrastrutture per rendere disponibili i carburanti puliti e le nuove tecnologie, nonché in una costante formazione per gestire nuovi combustibili in sicurezza.

Sono molteplici le soluzioni tecnologiche esaminate applicabili alla flotta esistente e futura, tra cui i biofuel – che possono essere miscelati con combustibili convenzionali o utilizzati puri –, la carbon capture and storage (CCS) – attualmente l’unica tecnologia in grado di rendere i carburanti fossili compatibili con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica a breve termine –, il gas naturale liquefatto – che permette una riduzione intorno al 20% di CO2 rispetto a un combustibile fossile tradizionale –, gli small modular reactor (SMR), il cold ironing e gli interventi operativi per la riduzione dei consumi.

Il processo di decarbonizzazione passa sia da navi nuove, che sfrutteranno le principali nuove tecnologie, sia da navi esistenti – incluse le grandi trasformazioni che prevedano la sostituzione del o dei motori per poter bruciare anche i nuovi combustibili – al fine di ridurre progressivamente le emissioni.

Si auspica che il legislatore investa nello shipping la maggior parte dei proventi derivanti dall’applicazione della ETS al settore marittimo, dalla FuelEU Maritime e dalle future misure economiche implementate a livello internazionale, e incentivi coloro che investono in nuove navi, tecnologie e combustibili puliti.

 

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