Un maxi traghetto elettrico lungo 130 metri

Lo specialista Incat Tasmania ha iniziato la costruzione del "gigante" a batterie Hull 096, destinato a una compagnia uruguaiana: porterà 2.100 passeggeri più 225 auto

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La decarbonizzazione del trasporto marittimo sta lentamente prendendo piede e le soluzioni per ridurre o eliminare le emissioni navali non mancano. Se sembra ormai assodato che i biofuel siano la prima risposta per le grandi navi commerciali – in attesa di ulteriori progressi tecnologici sul lato idrogeno e ammoniaca – per le piccole imbarcazioni il vettore elettrico appare l’approccio vincente. Ma c’è chi non si accontenta: è il caso di Incat Tasmania, cantiere australiano che si è specializzato in maxi catamarani a motore, ultraleggeri. L’Hull 096 originariamente era destinato ad essere alimentato da quattro motori a doppia alimentazione bi-fuel. Ma come ha spiegato lo stesso costruttore “dopo una consultazione con la compagnia di trasporto uruguaiana Buquebus, è stato chiesto di valutare la possibilità di sostituire il propulsore a Gnl con una soluzione elettrica”.

Incat Tasmania non ha comunicato la potenza delle batterie che alimenteranno il colossale idrogetto ma di sicuro considerando le dimensioni (130 metri di lunghezza, 32 di larghezza e 13.000 tonnellate di stazza lorda) si tratta del traghetto elettrico più grande del mondo. A pieno regime porterà sino a 2.100 persone tra passeggeri ed equipaggio oltre a 225 auto sulla rotta tra Buenos Aires (Argentina) e Montevideo (Uruguay). Anche per questo è certo che includerà anche un duty free shop di oltre 2.000 metri quadrati. Si apre in ogni caso un nuovo fronte nel trasporto leggero commerciale come dice il fondatore di Incat, Robert Clifford: “Il feedback dall’estero è stato straordinariamente positivo, mi aspetto nuove commesse per navi del genere”.

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