Il boom dei surgelati in Italia e la sfida della logistica del freddo

Nuove sfide operative per il settore autotrasporto nella gestione di tempo e temperature per non interrompere la catena del freddo: l’esperienza di GI.MA.TRANS.

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Secondo il Rapporto Annuale sui Consumi dei prodotti surgelati in Italia curato dall’IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati – il consumo di surgelati ha raggiunto livelli record, superando 1 milione di tonnellate all’anno e generando un mercato da 5,8 miliardi di euro. Solo in Lombardia si consumano 160.000 tonnellate di surgelati, con un conseguente aumento della domanda di trasporto a temperatura controllata.

Garantire la qualità dei prodotti surgelati richiede un rigoroso controllo della catena del freddo, che va dalla produzione alla distribuzione. La normativa prevede che la temperatura degli alimenti surgelati venga mantenuta sotto i -18°C, evitando shock termici durante trasporto e stoccaggio. Per questo motivo, aziende specializzate come la storica azienda di trasporti GI.MA.TRANS adottano veicoli certificati ATP FRC – Frigorifero rinforzato classe C con temperatura regolabile tra i +12°C e i -20°C –  dedicati alla distribuzione del fresco con un coefficiente di dispersione termica della cassa tale da garantire un’isotermia adatta anche per il trasporto surgelato. “Misurare la temperatura in tempo reale durante il viaggio è essenziale e specie nel trasporto surgelato, la normativa ATP esige la rilevazione continua e sempre visibile della temperatura di trasporto. Tutti i mezzi GI.MA.TRANS sono dotati di termoregistratori che consentono una rilevazione costante della temperatura interna alla cassa isotermica, ogni 15 minuti in ottemperanza alla normativa vigente, e per tutti i nostri gruppi frigo di ultima generazione abbiamo anche la possibilità di monitorare la temperatura da remoto” spiega Fabio Orbello, Direttore Operativo di GI.MA.TRANS. “Trasportare merce surgelata con mezzi pesanti significa non sottovalutare mai lo scambio termico, che nei mezzi di queste dimensioni è molto più elevato al momento di apertura delle porte, anche a causa delle numerose consegne con lo stesso mezzo, rispetto ai veicoli dedicati alla piccola distribuzione”.

L’intero settore deve collaborare per mantenere alta la qualità e rispondere alle esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla sicurezza alimentare e ai valori nutrizionali degli alimenti.