Bus turistici, in Italia mancano gli autisti

i numeri del settore al centro del workshop AN.BTI

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In Italia mancano 6.700 autisti. Il dato è emerso nel corso del workshop “Le ruote del turismo: il settore dei bus turistici in Italia”, organizzato ieri 4 maggio dall’AN.BTI (Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani) nella sede nazionale di Confcommercio a Roma. IBE – Intermobility and Bus Expo era presente ai lavori in qualità di invitato d’eccezione. Al centro del dibattito, uno studio sul comparto dei bus turistici realizzato in collaborazione con Isfort.

I numeri dell’indagine

Il settore del noleggio di autobus con conducente ha registrato negli ultimi anni un peso economico e sociale crescente, soprattutto nell’ambito turistico. Nel turismo le attività connesse ai trasporti rappresentano l’1% delle imprese, ma ben il 10% degli addetti, il 18% del fatturato e il 21% del valore aggiunto è generato dal settore. Inoltre, l’ultimo miglio degli spostamenti è assicurato in via esclusiva dai pullman gran turismo in tutti i segmenti della filiera.

In Italia la quota del trasporto turistico su autobus è superiore alla media europea (8% contro il 6%).

Con la pandemia il comparto ha registrato una flessione del fatturato di oltre il 50% nel periodo 2020-21, ma ora sta vivendo una profonda trasformazione. Il quadro odierno vede una realtà più snella poiché il numero di imprese è quasi dimezzato e il parco mezzi si è ridotto del 10%. Ma è anche più solida per la crescita della dimensione media delle imprese e del numero di veicoli e più efficiente e sostenibile: oltre la metà del parco veicoli è di ultima generazione e con ridotte emissione nocive.

Il trasporto passeggeri tramite bus si colloca a metà strada (80 grammi di CO2 per passeggero/Km) tra i livelli emissivi dell’automobile (143 grammi di CO2 per passeggero/Km) e del treno (33 grammi di CO2 per passeggero/Km), ed è nettamente al di sotto di quelli dell’aereo (160 grammi di CO2 per passeggero/Km), mentre è anche a minore rischio di incidenti su strada (in Europa solo il 3% dei decessi su strada è avvenuto durante viaggi in autobus).

I temi caldi: carenza autisti, inflazione, transizione ecologica

Il futuro però è ancora ricco di incognite. Per sostenere e rilanciare la ripresa del settore servono, infatti, figure chiave come gli autisti. Sono 6.700 i conducenti che mancano nel nostro Paese, pari al 40% del fabbisogno in Europa (circa 17mila totali).

Dal workshop è emersa dunque la necessità di incentivare l’ingresso di giovani e stranieri, abbassando le soglie di accesso, sia in termini di costi che di età, e ampliando i canali formativi.

Servono strategie per difendere le imprese da una fluttuazione eccessiva dei prezzi, soprattutto delle materie prime. Inoltre, la transizione ecologica nel comparto si scontra con l’assenza di soluzioni tecnologiche per i mezzi di trasporto gran turismo in grado di assicurare autonomia e portata.

“È giunto il momento di riconoscere l’unicità, la peculiarità e la flessibilità del nostro servizio che è senza limitazioni di orari, di percorso e di nessun altro genere – ha detto Riccardo Verona, Presidente di AN.BTI Confcommercio. Siamo “Le Ruote del Turismo” e vogliamo continuare ad esserlo con sempre maggiore qualità ed efficienza”.

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