Nonostante negli ultimi anni non abbiano registrato risultati, alcune sigle sindacali datoriali che sostengono di rappresentare il settore dell’Autotrasporto in Sicilia, continuano ad utilizzare vecchi modelli come quello della proclamazione del fermo dei servizi, per ottenere attenzione dai Media e dalla Politica. Un modo di relazionarsi con il mondo esterno che evidenzia da un lato la scarsa capacità di dialogo e rappresentatività nelle sedi istituzionali e dall’altro la poca conoscenza e relazioni con le imprese del settore coinvolte, che da una azione di tal genere deriverebbero unicamente una perdita economica, considerando scenario e periodo.
“Le Imprese siciliane non hanno nessuna intenzione di fermare la propria attività o creare problemi all’operatività delle infrastrutture, e sanno molto bene che non è questo il percorso per ottenere la giusta attenzione”. Lo afferma Alessandro Peron, Segretario generale della FIAP al rientro da una settimana di lavoro e incontri proprio nel territorio siciliano. “L’assenza del Marebonus per il 2022 ed il rischio che questo accada anche per il 2023 è di per sè un fatto grave che evidenzia una mancanza di attenzione e volontà di supporto al cosiddetto shift intermodale da parte del Ministeri coinvolti, che richiederebbe una velocità diversa da quella della burocrazia. E non solo per il mare, ma anche per il ferro, pensando alla lunghezza dell’Italia e alla barriera delle Alpi. E poi è giusto anche mettere in evidenza il fatto che, purtroppo, tale “bonus” non è mai rimasto nelle tasche delle imprese di autotrasporto, ma è sempre stato rigirato direttamente ai clienti nella forma di riduzione del prezzo dei servizi ottenuti. Cosa che, tra l’altro, avviene per la stragrande maggioranza dei benefici economici erogati a loro favore, se non la totalità. Una situazione che si è già fatta sentire nella realtà quotidiana. Un esempio è il trasporto dei prodotti agroalimentari dalla Sicilia al Continente che, sentite alcune dichiarazioni di rappresentanti del comparto proprio nei giorni della settimana di incontri siciliani, qualcuno ha indicato come tra i più alti d’Europa, con l’inevitabile riflesso sul costo al pubblico dei prodotti”.
“La politica degli annunci non ha più terreno fertile, e qualche immagine scattata ad arte o filmato non cambieranno la realtà – dice in conclusione all’analisi il Segretario FIAP. Le Imprese hanno capito che ci sono metodi e percorsi diversi per ottenere attenzione e risultati. La rappresentanza del comparto è cambiata e le imprese guardano con attenzione ai nuovi modelli di relazione, fatta con meno proclami, meno lettere, ma più atti constatabili nella realtà. Il mercato sta cambiando, le imprese stanno cambiando e, anche se a molti può generare fastidi ciò che dico, anche la Rappresentanza del comparto sta cambiando e di questo la Politica dovrà tenerne conto abbandonando posizioni e scenari che non restituiscono la realtà del comparto”.