Quarantasei anni, laurea in Giurisprudenza, due figli adolescenti, una carriera in ascesa nel settore dei trasporti, prima donna ai vertici di Gtt, Serena Lancione ha le idee molto chiare: servono più donne alla guida dei mezzi, ma anche nelle officine e nei depositi. Tecniche, meccaniche, elettriciste, collaudatrici.
“In Gtt, su 2.000 conducenti solo 196 sono donne. Nel comparto officina, scendiamo addirittura a 14 su 517. Questi numerisono il punto di partenza per una riflessione e un’azione. Per quanto riguarda il personale viaggiante, stiamo registrando un aumento di candidature femminili. Un piccolo segnale che si tratta di potenziare. Sul fronte del personale di officina, purtroppo siamo ancora molto indietro. Serve aggiornare visioni antiquate.Tecnologia e intelligenza artificiale hanno molto cambia- to quelle che un tempo erano ritenute mansioni faticose. Per questo ho intenzione di lavorare sempre meglio sulla comunicazione.Spiegando bene quali sono le attività di cui la nostra azienda ha bisogno, professioni con sbocchi operativi di sicuro approdo perché molto richiesti”.
“L’8 marzo, sul notiziario interno all’azienda,ho ricordato l’importanza delle parole e quanto il lessico patriarcale sia velenoso, così diffuso che stentiamo a riconoscerlo. Le parole sono armi di discriminazione, vanno pesate con cura. Anche modi di dire apparentemente innocui come “donna al volante pericolo costante” nascondono una volontà di mortificazione. Un concetto che vorrei passasse nei depositi, popolati soprattutto da uomini”.