Si è svolto a Napoli, organizzato dalla Regione Campania, il Convegno sul tema del “TPL e autonomia differenziata, quali conseguenze”. Nicola Biscotti, Presidente ANAV, l’Associazione del trasporto pubblico locale di Confindustria, è intervenuto sottolineando come il percorso di attuazione dell’autonomia differenziata sia destinato ad avere un impatto significativo sugli equilibri di finanza pubblica e sulla necessaria perequazione tra i diversi territori del Paese. “Nell’attuale assetto istituzionale lo Stato mantiene primarie funzioni nella materia del trasporto pubblico locale e regionale che occorre preservare anche in un eventuale sistema di maggiore autonomia decisionale per le Regioni”.
Il TPL a oggi, ha evidenziato il Presidente Biscotti, non è classificato come spesa essenziale dalla legge delega sul federalismo fiscale e la perequazione, a garanzia dell’integrale copertura del fabbisogno, è al momento prevista solo per i finanziamenti in conto capitale e non per la spesa di parte corrente. La dotazione attuale del Fondo nazionale TPL è però largamente sottodimensionata: “mancano almeno 700 milioni di euro solo per l’adeguamento inflattivo dei corrispettivi e senza considerare i costi di rinnovo del CCNL di settore per cui le organizzazioni sindacali hanno avanzato una richiesta con un impatto economico quantificabile in altri 900 milioni a regime”.
La richiesta di ANAV è che l’autonomia differenziata venga attuata senza mettere a rischio i meccanismi di finanziamento dei servizi di TPL e la garanzia del soddisfacimento su tutto il territorio nazionale di un diritto pieno dei cittadini alla libera circolazione e alla mobilità, preservando il vincolo di destinazione al settore del Fondo TPL, adeguatamente incrementato, e con modalità di riparto eque e premianti che non comportino tagli di risorse per nessuno. “Riteniamo che occorra salvaguardare i meccanismi di concorso finanziario dello Stato agli oneri del TPL attraverso lo specifico Fondo nazionale, da adeguare strutturalmente all’inflazione, unitamente alle altre leve finanziarie in capo allo Stato in materia di programmazione degli investimenti indirizzati all’ammodernamento e potenziamento del sistema di mobilità pubblica”, la conclusione di Biscotti.