La crisi di autisti nel settore del trasporto merci su strada sta mettendo a rischio la supply chain. Dal periodo pandemico, il settore ha subito una perdita significativa di personale, tanto che in Italia per ogni 5 autisti che lasciano, solo uno prende il loro posto. Con l’età media dei conducenti in Europa oltre i 50 anni e un’ondata di pensionamenti prevista entro il 2026, attirare nuovi talenti è una sfida. Secondo il report IRU – International Road Transport Union, il ricambio generazionale è insufficiente: i giovani entrano nel settore a tassi molto inferiori rispetto ai pensionamenti. Che fare dunque?
Come emerso anche dal Pulse Report 2024 redatto da Transporeon, il più grande network di trasporto globale con oltre 1.400 shippers e retailers e più di 150.000 carriers e fornitori di servizi logistici, la maggior parte delle aziende afferma che la carenza di autisti per il trasporto stradale non possa essere risolta dall’oggi al domani, ma l’integrazione tra l’Intelligenza Artificiale, l’efficienza operativa e la soddisfazione degli autisti potrà aiutare ad affrontare la tematica. L’integrazione di piattaforme digitali per la gestione dei trasporti, ad esempio, la visibilità in tempo reale e la previsione dell’orario di arrivo, digitalizzare i processi di registrazione al carico e scarico per automatizzare l’accesso al piazzale attraverso la lettura delle targhe o permettere agli autisti di effettuare il check-in online prima dell’arrivo del mezzo, consentono di ottimizzare le operazioni e migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti, rendendo il settore più attraente per le nuove generazioni.