Eni, a Livorno terza bioraffineria in Italia

I tre nuovi impianti saranno in grado di trattare diversi tipi di cariche biogeniche per produrre HVO diesel, HVO nafta e bio-GPL.

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© Comune di Livorno

In una nota della società, Eni conferma la decisione di realizzare la terza bioraffineria in Italia a Livorno. Soddisfatti i primi cittadini dei comuni coinvolti.

“La notizia che ci ha dato la direzione Eni della decisione formale di realizzare la bioraffineria a Livorno, è un passaggio molto importante per il futuro della nostra città e del nostro territorio” ha commentato Luca Salvetti, sindaco di Livorno. Concorde Adelio Antolini, sindaco di Collesalvetti: “La realizzazione della bioraffineria è una notizia importante per la tenuta dei livelli occupazionali e della sostenibilità ambientale. Esprimo quindi soddisfazione per la conferma che ha fatto Eni di investire in un progetto che avrà un impatto economico positivo in termini diretti e di indotto portando al tempo stesso significativi benefici all’ambiente, sia come tipologia di impianto che di prodotto, il biocarburante”.

Il progetto, annunciato nell’ottobre 2022 e per il quale è stata presentata istanza di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) nel novembre 2022, è in attesa del completamento delle autorizzazioni e prevede la costruzione di tre nuovi impianti per la produzione di biocarburanti idrogenati. Un’unità di pretrattamento delle cariche biogeniche, un impianto Ecofining™ da 500mila tonnellate/anno e un impianto per la produzione di idrogeno da gas metano. La conversione del sito industriale di Livorno, sul modello di quanto già realizzato nel 2014 a Porto Marghera e nel 2019 a Gela, conferma la strategia di decarbonizzazione di Eni volta a traguardare la neutralità carbonica entro il 2050 e ad aumentare la capacità di bioraffinazione dagli attuali 1,65 milioni di tonnellate/anno agli oltre 5 entro il 2030. In linea con la decisione strategica di convertire la raffineria di Livorno, che consentirà di assicurare un futuro produttivo e occupazionale al sito, Eni ha interrotto le importazioni di greggio e ha conseguentemente avviato la fermata delle linee produttive lubrificanti e dell’impianto Topping. La distribuzione di carburanti sul territorio sarà garantita dall’importazione di prodotti finiti e semilavorati. Le aree dove sono previsti i tre nuovi impianti per la bioraffinazione sono già cantierizzate per i lavori preparatori e l’avvio della costruzione è previsto dopo l’ottenimento dell’autorizzazione di legge, con completamento e avvio entro il 2026. Gli impianti saranno in grado di trattare diversi tipi di cariche biogeniche, prevalentemente scarti e residui di origine vegetale, per produrre HVO diesel, HVO nafta e bio-GPL. Eni, tramite Enilive, è il secondo produttore di biocarburanti idrogenati (HVO) in Europa e il terzo a livello mondiale.

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