SoutH2 Corridor: sai cos’è?

Un progetto ambizioso che promette di rivoluzionare il mix energetico europeo e i rapporti con il Nord Africa.

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Entro il 1° gennaio 2030 sarà operativa una rete di infrastrutture da 3.300 km dedicata al trasporto dell’idrogeno, il SoutH2 Corridor, che collegherà Germania, Austria, Italia, Algeria e Tunisia. Il progetto, considerato cruciale per la transizione energetica europea, è stato confermato proprio pochi giorni fa – a quasi due anni di distanza dalla sua presentazione ufficiale – durante la riunione pentaministeriale di Villa Madama a Roma, organizzata dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Gestito da operatori nazionali come Snam per l’Italia, il corridoio trasporterà idrogeno verde prodotto in Nord Africa ed Europa, con un potenziale di importazione di 4 milioni di tonnellate l’anno, pari al 40% degli obiettivi di import di RepowerEU. Il progetto prevede il riutilizzo del 65% di infrastrutture esistenti e un focus sulle tecnologie rinnovabili.
La firma dell’accordo tra i rappresentanti di Germania, Austria, Algeria, Tunisia e Commissione Europea sancisce un impegno comune a sviluppare infrastrutture, trasferire tecnologie e migliorare le competenze locali. L’Italia, in particolare, punta anche a connettere questa dorsale con la rete Nordafricana dell’idrogeno, integrando i progetti di Enel ed Eni in Tunisia.

Il SoutH2 Corridor non solo accelererà la transizione energetica e la decarbonizzazione, ma offrirà nuove opportunità economiche e commerciali, rafforzando il partenariato tra Europa e Africa. Antonio Tajani ha sottolineato come questo progetto possa ridurre i costi dell’energia e migliorare la competitività delle imprese italiane, mentre Bruxelles conferma la centralità del Mediterraneo nella strategia energetica europea.

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